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Il sonno del bambino

Far addormentare il proprio bambino spesso è un impresa difficile, una delle più grandi difficoltà che i neo genitori si trovano a vivere quando arriva un cucciolo.

Moltissimi sono i pareri a riguardo da parte di chi ci sta intorno e molto spesso si pensa che c’è sempre qualcuno che ne sa più di noi, magari perché è del settore oppure perché ha già avuto esperienza; ma c’è davvero qualcuno che sa più di noi che cosa sia il bene del proprio cucciolo? Quando chiediamo ci vengono date così tante informazioni e spesso contrastanti e in testa finiamo con avere una bella confusione!

Pensate che i libri sul sonno dei bambini sono i più venduti tra i libri in commercio sul mondo genitoriale, ma come mai? Come mai abbiamo bisogno di capire, di studiare strategie per vivere serenamente questa normale funzione vitale dell’essere umano?

Forse perchè gran poco si sa sul sonno dei bambini. Ci siamo così allontanati dalla natura e dalla fisiologia del sonno che abbiamo bisogno di libri, persone esterne a noi che ci dicano che cosa fare con i nostri figli. Ci ascoltiamo così poco che ascoltiamo di più “l’altro”, ciò che è esterno a noi. Ci siamo allontanati dall’istinto, dal sentire tipico mammiferino che abbiamo anche noi esseri umani e che ci aiuta a comprendere i neonati, i loro bisogni e a comunicare con loro.

Avete mai avuto esperienza con una donna che partorisce e con un bimbo che è appena venuto alla luce? I primi giorni di vita, i primi mesi di vita, cosa c’è di razionale in lui/lei? Niente! un neonato, un bambino all’inizio della vita è puro istinto, tutti noi lo siamo! E’ necessario ritornare all’istintualità per comprenderlo e assecondarlo quindi vivere serenamente la vita di genitori e in questo anche il sonno di proprio figlio/a.

L’istinto non è qualcosa di negativo. Pensate come anche questa parola sia arrivata ad avere un valore distorto come se l’istinto fosse qualcosa di inferiore al razionale, qualcosa che non va bene, di impuro. Riflettete su come si è distorto il valore di questo che altro non è che parte di noi e della nostra natura, l’istinto è positivo, è Natura, è quel sentire interiore che fa parte di noi.

L’esempio più semplice con il quale possiamo riflettere è: ma se siamo mammiferi anche noi (e fino a prova contraria lo siamo visto che ci alimentiamo dalle mammelle) come fanno i nostri amici animali? Osserviamoli… vedete come fanno loro? Avete mai visto cuccioli che dormono da soli?

Non c’è una regola in questo se non un tornare alla natura umana dell’ascolto di sé e del proprio bimbo, se ci ascoltassimo veramente al di là dei condizionamenti che abbiamo, sentiamo che cos’è il bene per il proprio bambino. Se cominciamo ad assecondare ciò che percepiamo, o intuiamo, essere il bene del proprio figlio/a noteremo che ci ritroveremo a relazionarci con un bambino/a che si sente ascoltato e assecondato nei suoi BISOGNI; di conseguenza, un bambino più sereno, tranquillo e un sonno migliore per tutti!

E’ importante avere a mente poche cose che anche la medicina e la scienza spiegano.

Si parla di bisogni, di funzioni vitali, non di vizi! Il cervello umano cresce e si sviluppa in moltissime capacità nel primo anno di vita ma più in generale, nei primi anni di vita. Almeno i primi 3 anni. Quindi il sonno dei bambini è diverso da quello di un adulto per almeno i primi 3 anni di vita. La parte razionale del cervello umano inizialmente è meno indispensabile, ciò che è necessario per la sopravvivenza del bambino è CREARE RELAZIONI, avere una buona relazione con i genitori per garantirsi la sopravvivenza in quanto ancora da loro ne dipende. Da qui si spiega come nei primi anni di vita, la parte cerebrale razionale, analitica, ancora non è ben funzionante e per questo non conserviamo ricordi e non abbiamo memoria. Il bambino ha un bisogno vitale di relazionarsi con i genitori, non si può parlare di vizi. Viviamo in una cultura dove il condizionamento del vizio è così radicato che magari priviamo il nostro bimbo dell’affetto di cui ha bisogno per formarsi come individuo integro e più tardi però facciamo fatica a lasciarlo andare, riflettete su questo?

Quanto più soddisfiamo il loro bisogno di amore e relazione, tanto più saremo pronti a lasciarli andare con fiducia quando il tempo sarà maturo; ma soprattutto loro, a loro volta, avranno acquisito la fiducia necessaria per poter percorrere il proprio cammino senza ansie e paure, perchè i loro bisogni sono stati soddisfatti e non si ritroveranno a colmare dei vuoti emotivi! Troppo spesso siamo stati educati al vizio e a privare i bambini dell’affetto e della presenza di cui hanno bisogno e di cui anche noi genitori abbiamo bisogno! Se non assecondiamo questi bisogni ci ritroveremo con dei vuoti che poi faticheremo a colmare, con delle lacune, delle mancanze che non porteranno ad un sano distacco quando arriverà il momento giusto nella vita.

Viviamo in una società dove l’imprinting è la fretta: dobbiamo essere veloci in tutto e non c’è il tempo per fermarsi a respirare e vivere le cose belle e importanti della vita. Dobbiamo essere veloci a partorire e velocemente separare i figli da noi perché fin da neonati devono imparare l’autonomia.

Corriamo e scappiamo dall’ascoltarci e questo crea danni.

Corriamo nelle librerie a cercare volumi di nozioni su come accudire i figli. Questo è l’effetto della continua corsa: scappare da noi stessi, dal nostro io più autentico.

Per dormire con serenità con i nostri bimbi è importanti sapersi fermare, ascoltare, respirare, seguire il proprio sentire interiore, il proprio istinto, solo così possiamo comunicare con loro in modo sano e autentico.

E se proprio volete chiedere aiuto a qualcuno? Chiedete a chi vi accompagna a rallentare e ad ascoltarvi, senza decidere per voi cos’è il bene per voi ed il vostro bimbo.

Nozioni mediche:

  1. Il sonno dei bambini diventa come quello degli adulti verso i 7 anni di vita
  2. I genitori dormendo assieme entrano in simbiosi con il ciclo del sonno del bambino che è naturalmente fatto di più fasi Rem e questo rende i risvegli notturni meno pesanti e stancanti, la natura è perfetta e prevede che questi risvegli siano normali anche per i genitori.
  3. La fase Rem del sonno è frequente nei bambini poiché in quella fase arriva più sangue al cervello, organo nobile indispensabile per crescere, evolvere, apprendere e sedimentare le esperienze della giornata. La fase Rem del sonno è la fase del sonno leggero quindi quella che porta a possibili risvegli notturni.
  4. Fino ai 3 mesi di vita conclusi un bambino non entra mai nel sonno veramente profondo proprio per mantenere un maggiore flusso sanguigno cerebrale.
  5. Un bambino che si forma nel ventre materno dove c’è costante movimento respiratorio anche notturno, farà fatica a rilassarsi in un luogo lontano dalla mamma dove sente la sua assenza. Possiamo creare modalità sostitutive come stracci con l’odore della mamma ma non possiamo pensare di imbrogliare un bimbo che è molto più aperto di noi a percepirci in piani sottili sentendo quindi la nostra assenza. Essendo noi indispensabili per la sua sopravvivenza la solitudine può avere effetti notevoli per lo sviluppo della sua integrità del suo senso dell’io e dell’appartenenza.
  6. Un bambino che si avvicina all’anno di vita e comincia a sperimentare un primo stato di “indipendenza” e separazione dalla simbiosi con i genitori può ricercare ancora più conferme nella presenza degli stessi, come punti di riferimento per questi suoi iniziali passaggi nel suo senso di appartenenza.

Se siete in gravidanza e volete vivere un percorso consapevole, questo e molto altro lo potete trovare all’interno del percorso nascita Mamasté.

Elena Cecchetto

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